mercoledì 6 aprile 2011

L' osteopatia è una forma di medicina millenaria di recente applicazione in veterinaria. E' stato il dr Still ad aver dato il nome a questa medicina manuale complessa, nel 1874, dopo aver guarito dalla dissenteria numerosi bambini con delle semplici manipolazioni della schiena.Diversi medici e scienziati hanno portato avanti  gli studi di Still dando origine ad una medicina a tutti gli effetti in continua evoluzione.




L'osteopatia si basa sul principio di autoguarigione, cioè sul principio che un organismo contiene in se stesso tutti i mezzi necessari ad eliminare e prevenire le malattie. E ciò a condizione che i sistemi di autoregolazione siano liberi di funzionare correttamente, vale a dire che non si abbia alcun ostacolo (disfunzione) sulle vie della nutrizione tissutale e della eliminazione dei rifiuti.



Questi ostacoli sono da ricercare nelle strutture corporee, nel sistema mio-fascio-scheletrico. Le articolazioni, in particolare quelle intervertebrali, possono, in seguito a traumatismi diretti o indiretti, subire delle modificazioni funzionali all'origine delle turbe patologiche. L'organismo tenta quindi di compensare questo disequilibrio creando però maggior disordine nella microcircolazione e nella biomeccanica del corpo.

Il compito dell'osteopata è quello di diagnosticare le disfunzioni e di trattarle attraverso delle manipolazioni in modo che l'organismo possa ritrovare il suo equilibrio originale.




Le ragioni che portano ad un consulto osteopatico sono diverse tante quante quelle che portano ad un consulto veterinario classico. Innanzitutto come prevenzione anche se l'animale non presenta alcun sintomo di malattia, ma anche in presenza di sintomi apparenti come zoppicature di vario genere, disturbi nel comportamento (iperattività, svogliatezza,comportamenti compulsivi), disturbi nella crescita, malattie croniche (insufficienza renale, otiti, dermatiti da leccamento).


Nel cavallo le ragioni più frequenti per un consulto osteopatico sono:

  • difficoltà a sopportare la sella; 
  • zoppie, tanto anteriori che posteriori; 
  • asimmetrie del bacino; 
  • difficoltà a girare a mano destra o a mano sinistra, a seconda delle diverse andature (passo, trotto, galoppo); 
  • fatica a sopportare il morso, con il collo che si curva meglio su di un lato rispetto all'altro; 
  • difficoltà digestive, quello che si incontra più spesso è la dilatazione del cieco; 
  • disturbi del comportamento; 
  • dorso piatto o eccessivamente cavo; 
  • qualsiasi trauma diretto, cadute, calci, morsi; 
  • disturbi mestruali nelle giumente; 
  • blocco del garrese; 
  • disturbi respiratori e cardio-vascolari. 

Le patologie con indicazioni chirurgiche ( fratture, ernie discali, ecc.) o con sintomi acuti (infezioni batteriche, virali o micosi) vanno trattate con la medicina classica. 

giovedì 31 marzo 2011